Il mito racconta una storia sacra, parla di un avvenimento che ha avuto luogo in un tempo primordiale, il tempo favoloso delle origini. È dunque sempre il racconto di una "creazione, si narra come qualcosa è stato prodotto, come ha cominciato a essere. “Mythos” è il titolo della ventisettesima edizione del Festival Bolzano Danza esplora appunto la polisemia della parola “mito” attraverso un cartellone spettacolare che ne declina le accezioni senza mai dimenticarne il significato primario, ossia quello di “racconto”, discorso.
Da ventisette anni il Festival Bolzano Danza propone nel mese di luglio a Bolzano un cartellone di spettacoli di danza ospitando compagnie provenienti da tutto il mondo ed è ormai diventato un punto di riferimento importante per la danza internazionale, oltre ad offrire parallelamente stage di formazione con importanti docenti e coreografi di alto livello.
Quest’anno Bolzano Danza 2011 ospita 12 compagnie, 18 spettacoli di cui una prima assoluta, sei prime nazionali, due produzioni e una coproduzione, due concerti e una serie di produzioni cinematografiche a tema. In programma dal 18 al 30 luglio nelle sale e nei meandri del Teatro Comunale, nelle vie di Bolzano, in alcuni luoghi simbolo della città e in alta quota, Bolzano Danza 2011, nella sua duplice veste di cartellone spettacolare e corsi formativi (a cura di Südtiroler Kulturinstitut), si presenta con una forza propulsiva nuova, forte di nuove collaborazioni e partnership.
Organizzato dalla Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano, il festival Bolzano Danza - sezione spettacoli - è sostenuto dalla Provincia Autonoma di Bolzano, dal Comune di Bolzano, dalla Regione Trentino Alto Adige, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e si avvale della preziosa sponsorizzazione di HypoTirolBank e SEL Ag.
La consolidata presenza sul territorio nazionale del festival ha portato la manifestazione a interessere importanti relazioni con istituzioni ed enti quali ad esempio l’Ambasciata di Francia a Roma per il progetto France Danse, Milano Teatro Scuola Paolo Grassi per il progetto “Partendo da via Cagliari” e Avvertenze Danza, la piattaforma per i giovani autori sostenuta dal Ministero per i Beni Culturali.
L’apertura del Festival è riservata alla compagnia belga Thor di Thierry Smits. Autore lontano dalle mode, discusso e sfrontatamente originale, Thierry Smits abbandona in questo nuovo lavoro la provocazione e la ventennale carriera sospesa tra performance e danza per ritornare al movimento puro e al piacere della composizione coreografica. In To the Ones I Love nove danzatori di origine africana sono latori di una discorso danzato che miscela la più articolata sapienza in termini di movimento di danza contemporanea con la ricchezza fisica e individuale degli interpreti. Il mito qui è quello della bellezza raccontata dai corpi immersi nella musica di Bach e nel paesaggio sonoro di Maxime Bodson (Sala Grande, 19 luglio).
Secondo appuntamento è il nuovissimo solo di Chantal Loial coprodotto da Bolzano Danza e ideato a più mani con il coreografo italiano, attivo in Francia, Paco Décina, con l’artista pluridisciplinare Philippe Lafeuille e lo scrittore Marc Verhaverbeke.
On t’appelle Vénus, questo il titolo dell’assolo, si ispira alla vita di Saartije Baartman - la Venere Ottentotta - una storia di abusi e tragedie del colonialismo a cavallo tra Settecento e Ottocento “recuperata” per raccontare la violenza nei confronti della donna e per lanciare un messaggio di lotta all’oppressione e ai soprusi. Lo spettacolo debutta in prima assoluta il 1° luglio al Festival de Marseille coproduttore con Bolzano Danza del lavoro (Sottopalco, 21, 22 luglio).
Gradito ritorno, dopo il successo ottenuto nella scorsa edizione del festival con lo spettacolo Site Specific sul tema delle barriere e della caduta del muro di Berlino, il gruppo tedesco Movingthetare.de diretto da Emanuele Soavi, Massimo Gerardi e Achim Conrad propone in prima italiana Daedalus//Dreams, una creazione di Emanuele Soavi per quattro danzatori e un attore ispirata alle Metamorfosi di Ovidio e alla figura di Dedalo, leggendario personaggio della mitologia greca, architetto, scultore e inventore. Dal destino di Dedalo Soavi prende spunto per indagare la fragilità delle cose e degli esseri umani, la sottile linea di demarcazione tra genialità e disagio psichico, tra successo e fallimento (Teatro Studio, 22, 23 luglio).
La coppia di artisti Michele Abbondanza e Antonella Bertoni ha da sempre un rapporto speciale con il festival. Quest’anno ha ricevuto una commissione per una nuova creazione nell’ambito di “The Mezzanine Project”, un progetto ideato da Bolzano Danza in coproduzione con EURAC research e il festival Alps Move. La coppia di artisti lavorerà all’ideazione di una performance sul tema del multilinguismo che si svolgerà all’interno della torre dell’Eurac. Il titolo del lavoro è bll (la radice etimologica della parola Babele e derivati) e prevede la fusione di quattro danzatori della compagnia sudtirolese Alps Move con due interpreti della Compagnia Abbondanza/Bertoni. (EURAC tower, 23 luglio, tre repliche).
E’ un “bellissimo viaggio onirico nel cuore dell’umanità” - così Frédérique Meichler sul quotidiano L’Alsace – a proposito di Mais le diable marche à nos côtés del coreografo franco-algerino Heddy Maalem che racconta attraverso il movimento e i corpi dei suoi otto interpreti provenienti da tre diversi continenti (Africa, Asia e Europa) l’alchimia delle loro relazioni. (Sala Grande, 25 luglio).
Già applaudito al festival di tre anni fa in coppia con Egon Madsen nel frizzante Don Q, l’eclettico Erich Gauthier (danzatore, coreografo, musicista e direttore di compagnia) a cui Bolzano Danza 2011 dedica un focus, torna al festival con il recente lavoro Poppea//Poppea creato nel 2010 da Christian Spuck, coreografo residente del Balletto di Stoccarda e prossimo direttore artistico del Balletto di Zurigo, per nove danzatori della sua Gauthier Dance.” (Sala grande, 27 luglio).
Ma l’attenzione del festival all’eclettico artistica non si ferma allo spettacolo: Bolzano Danza proietta in collaborazione con Cineplexx il breve film 3D di danza Threesome di Niko Vialkowitsch per il quale Gauthier ha creato la coreografia (dal 18 luglio) e ospita un concerto rock dell’artista con la sua band in collaborazione con ERSTE + NEUE Kellerei Kaltern nella sede della celebre casa vinicola di Caldaro (28 luglio).
Reduci da un successo internazionale sorprendente, Les Slowaks Dance Collective approdano al festival con Journey Home, un viaggio nelle radici e nell’esperienza artistica dei cinque possenti interpreti che compongono il gruppo slovacco/belga. (Teatro Studio, 28 luglio).
Un danzatore degli Slovaks, Petre Jasko sarà inoltre il protagonista dell’evento speciale, Land, organizzato in collaborazione con l’Associazione Turistica Renon-Funivie Corno del Renon e proposto a 2000 metri di quota alle prime luci dell’alba: un’ascesa notturna in funivia al Corno del Renon per assistere in quota al sorgere dell’alba accompagnati da una performance di danza, musica e canto. Peter Jasko sarà affiancato dal cantautore altoatesino Gabriele Muscolino (Renon, 24 luglio, ore 6 circa).
Due intimi lavori da scoprire sono le creazioni proposte da Julie Stanzak e Henrik Kaalund. Stanzak, danzatrice del Tanztheater Wuppertal, crea con il regista Antonio Viganò Minotauro-Studio per gli artisti con diverse abilità del Teatro La Ribalta, spettacolo che Bolzano Danza ospita in collaborazione con la rassegna bolzanina “L’arte della diversità”(Sottopalco, 28 e 29 luglio); Henrik Kaalund presenta invece il “video-dance-solo” DreaMe, un assolo per la ballerina canadese Catherine Jodoin sulle proiezioni e il bisogno di realtà di una giovane donna (Teatro Studio, 26 luglio).
Il successo delle ultime due edizioni della lunga notte di danza The Last oj (29 luglio) ha spinto la direzione artistica a ripropone la formula: anche quest’anno una non-stop di spettacoli, performance, danze collettive e divertimento suggelleranno l’ultimo giorno di festival.
In cartellone la compagnia francese di hip hop Alexandra N’Possee con NOs LIMITEs, loro spettacolo “
Apre la serata DanceWorks, un dittico composto da due lavori realizzati nell’ambito di due corsi avanzati di Bolzano Danza condotti dalle insegnanti Brigitta Luisa Merki (corso di flamenco) e Natalia Viñas Roig (corso di danza contemporanea).
In chiusura di serata il pubblico del festival potrà finalmente ballare in prima persona nella piazza trasformata in una milonga con il Quintetto Tango Tinto o in una free style di hip hop con i danzatori della compagnia Alexandra’N Possee nel foyer del Teatro Comunale.
Teatro Comunale di Bolzano dal 18 al 30 luglio